C’è canna e canna
- Enrico Avagliano
- 7 mag 2024
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 14 giu
Testo e foto Sergio Farina

Nell’avvicinarsi al mondo del feeder fishing uno dei pericoli maggiori è quello di incappare nella famosa “Sindrome di Fantozzi”. Il celeberrimo ragioniere, nell’approcciare una qualsiasi attività sportiva, era solito munirsi di tutto punto, dalla A alla Z, firmando chili di cambiali per comperare una infinità di attrezzatura che nel breve termine si rivelava completamente inutile ed inadatta ai propri scopi. Famosa una salassata in un negozio di attrezzatura da sci magistralmente descritta nel libro “Il secondo tragico Fantozzi”. In assenza di un tutor che possa guidare ad un acquisto ragionato ci si affida a quanto si legge sui social e magari si incappa fra le grinfie di un astuto commerciante o peggio di un venditore privato, che di feeder capisce poco e vuole solo ottimizzare una vendita incassando il massimo o liberandosi di fondi di magazzino. Uno dei dubbi più grossi riguarda l’acquisto della canna. Le domande più frequenti che mi vengono rivolte sono quelle riferite ad una canna all round, un’unica canna con la quale si possa fare più o meno tutto. Per sgomberare il campo da ogni ragionevole dubbi dico subito, in modo chiaro e preciso, che la canna da feeder tutto fare non esiste. Ci sono si attrezzi che possono districarsi agevolmente in situazioni abbastanza diverse ma non esiste sul mercato una canna che possa affrontare tutte le situazioni, tutti i pesci, tutti gli spot e soprattutto soddisfare le singole esigenze che, in quanto tali, sono estremamente soggettive. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza nel variegato mondo delle feeder rods senza andare troppo nello specifico ma cercando di fornire una mini guida a chi si accinge a comprare la sua prima feeder rod o vuole semplicemente ampliare, modernizzare o completare il proprio parco canne.

TIPOLOGIA: le canne sono essenzialmente di due macro tipologie: le canne munite di tip intercambiabili e quelle munite di cima monopezzo, in carbonio cavo, chiamate comunemente avon. A titolo generale le canne da feeder sono ad innesti, ed è solo con gli innesti che si ottiene il massimo delle prestazioni, esistono canne di tipo telescopico ma sono riservate a situazioni ben precise, piuttosto rare e difficilmente riscontrabili nella maggioranza delle situazioni. Inoltre il manico di una canna da feeder deve essere in sughero, misto sughero ed EVA o solo EVA ad alta densità. Il manico può essere rinforzato nei punti di maggiore usura con sughero ibrido o nottolini in metallo, ma nella stragrande maggioranza dei casi il manico è in sughero, e per quello che mi riguarda è solo il sughero che può dare il massimo del confort e del grip, anche in condizioni meteo avverse.
TIP: i tip sono catalogati in base alla “sensibilità” ovvero alla facilità con cui possono trasmettere l’abboccata del pesce. Questa sensibilità viene espressa in once (abbr. oz) corrispondenti a circa 28 grammi e, in relazione al casting, alla lunghezza ed all’azione della canna, possono andare dalle 0,75 oz alle 5 oz. Ci sono canne fornite di tip fino a 8 oz ma sono attrezzi poco diffusi. I tip possono essere in fibre glass o in carbonio. I tip in fibra di vetro sono solitamente molto sensibili e vengono forniti su canne dedicate a pesci molto difficili quali breme, carassi o carpe soggette a forte pressione di pesca (per esempio nelle fisheries) o su canne dedicate alla pesca a lunga distanza per evidenziare al meglio le tocche più timide e per non slamare il

pesce sui lunghi recuperi, generalmente i tip in fibre glass arrivano fino a 2,5 oz. I tip in carbonio sono scelti per gli attrezzi destinati a lavorare in corrente in modo da meglio contrastare l’azione della corrente senza evidenziare il tanto fastidioso effetto a “unghia di gatto” del cimino. Le canne sono normalmente fornite di 2 o 3 tip ed è bene ricordare che cambiando il tip non cambia il casting della canna, che lancerà sempre lo stesso range di zavorre indipendentemente dal tip montato. Cambia solo il grado di sensibilità sulla visualizzazione delle mangiate. Al più, montando un tip sproporzionato al set up scelto, si potrà perdere di precisione, di lunghezza del lancio o di entrambi.
LE CIME AVON: sono solitamente montate sulle canne dedicate ad una pesca specialistica ovvero ad una pesca di ricerca e selezione di una determinata specie di pesce, solitamente di parla dei grandi grufolatori del fiume, carpe e barbi in primis, o a tutti quei pesci la cui mangiata non necessita di una grande sensibilità essendo franca e decisa se non violenta. Si tratta di una cima in carbonio cavo paragonabile ad una cima carp fishing snellita o ad una cima da match rod anabolizzata, in entrambi i casi le avon hanno specifiche ben diverse dalle cime delle tecniche citate.

Le cime avon sono catalogate in base al test curve (abbr. TC) che altro non è che il peso necessario per piegare la cima di 90° rispetto al proprio asse orizzontale. Tale catalogazione è indicata in libbre (abbr. lb), una libbra corrisponde a circa 450 gr.. Le cime avon possono andare da 0,75 lb a 2,5 lb. Infine le cime avon monopezzo possono avere l’ultimo tratto verniciato in bianco per una maggiore visibilità in pesca, specialmente in notturna.
LUNGHEZZA DELLE CANNE: le feeder rods hanno una lunghezza espressa in piedi (abbr. ft o ‘) , una misura inglese che corrisponde a circa 30 cm, e possono andare dai 9’ ai 13’ in due o tre sezioni, esistono canne più corte e più lunghe ma anche in questo caso parliamo di situazioni limite e poco diffuse.
CASTING WEIGHT: il casting weight (abbr. CW) di una canna è l’intervallo di pesi che la canna può gestire in totale sicurezza e le zavorre che consentono alla canna una perfetta azione di caricamento e lancio senza nessun pericolo per vetta e sottovetta. In alcuni casi la casa costruttrice può indicare il CW massimo in altri il CW ottimale, nulla toglie che, con le dovute precauzioni ed un’azione di caricamento non forzata si possano gestire zavorre maggiori di quelle indicate, di certo se si rimane dentro i limiti indicati si pesca in totale sicurezza.

AZIONE DELLE CANNE: le canne possono avere azioni diverse in relazione allo scopo per il quale sono pensate, le azioni possono essere di punta, più o meno progressive, paraboliche o una mescolanza delle stesse; ovviamente sull’azione di una canna incide e parecchio la qualità costruttiva della stessa ed il tipo di carbonio impiegato nonché la percentuale di resina. Canne top di gamma hanno azioni molto più gradevoli e la massimizzazione dell’elasticità ne rende più divertente l’uso.
Vediamo ora quali sono le canne che meglio si adattano alle tipologie di ambienti più diffuse.
Per cave, laghi e laghetti, in acqua ferma, canne da 10’ o 11’ sono le più adatte sempre che la sponda non sia troppo alta rispetto al piano dell’acqua o che non si debba lanciare a distanze troppo elevate, indicativamente entro i 40 metri. Casting weight dai 20 gr. ai 60 gr. sono i più indicati per affrontare questi spot. Se ci spostiamo nei canali o fiumi di piccola portata, dalla larghezza limitata, canne da 12’ o poco più sono le più adatte per la maggiore leva e la possibilità di affrontare correnti moderate. Casting weight dai 40 gr. agli 80 gr. sono perfetti. Per i fiumi di media portata, con corrente da moderata a veloce canne da 13’ e oltre sono le più indicate unitamente a casting weight dai 60 gr. ai 120 gr.. Infine per la pesca specialistica in fiumi di grande portata, quali il Po e il Tevere, una specialist da 12’ munita di cima avon con un test curve da 1,5 lb o 1,75 lb è la più indicata per affrontare senza patemi ogni genere di corrente, zavorre e pesci.

Lo “starter pack” per uno feederman potrebbe essere costituito da 4 canne: una 11’ cw 50 gr. da cava, una 12’ cw 80 gr. da canale, una 13’ cw 110 gr. da fiume ed infine una specialist 12’ tc 1,75 lb per le pesche più gravose. Tutto quanto scritto non vuole essere un dogma assoluto al quale attenersi pedissequamente ma una semplice raccolta di informazioni di base sulle quali ragionare per scegliere al meglio una canna adattandola alle proprie esigenze; alla fine quello che conta davvero è il feeling che si instaura con canna da pesca ed i gusti personali, così come le soggettive sensazioni in pesca, non si possono trovare in nessun articolo, manuale o libro.