A filo di banchina
- Enrico Avagliano
- 14 feb 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 18 feb 2024

La tramontana bussa forte alle nostre spalle in quel piccolo porto dove fino a pochi mesi fa ci vedeva protagonisti in bellissime sessioni estive, dove le abboccate si susseguivano grazie alle temperature mite di quel periodo. Ora le temperature sono scese drasticamente e non solo noi notiamo questo cambio repentino, ma anche i nostri amici pinnati. Arriva il periodo più duro per i pescasportivi del sotto costa e quei pochi che continueranno a pescare nonostante le condizioni meteo proibitive, si dovranno confrontare con prede molte smaliziate. Esiste una tecnica antica che come tante altre è andata nel dimenticatoio, una tecnica molto redditizia specialmente in questo periodo dove le temperature sono molto rigide, una tecnica dove ci confronteremo con prede di tutto rispetto con terminali sottili e l’universale bigattino. In questo periodo dell’anno lo spot più gettonato è senza dubbio il porto. Il motivo è molto semplice, sponde comode e protette dagli agenti atmosferici e soprattutto una buona concentrazione di prede per tutto l’anno. Le preda più ricercata in questi ambienti è senza dubbio le spigola. La spigola è un abitudinaria di questi spot dove trova grande quantità di cibo con molta facilità e vista l’emminente fase riproduttiva usa questi spot per alimentarsi in grande quantità. Spigola e bigattino sono un binomio vincente da sempre ma in questi periodi dell’anno cambierà il nostro approccio allo spot. Molto spesso mi capita di notare in questi ambienti “colleghi” cimentarsi in lanci a centro porto e sembra di assistere ad una gara a chi lanci più lontano. E se vi dicessi che le spigole sono proprio sotto ai nostri piedi?

Molti di voi sicuramente storceranno il naso ma il motivo è molto semplice. Tutti i porti sono caratterizzati da sponde di cemento che degradano verso la superficie dell’acqua. Una grandissima quantità di prede si trova nell’immediato sotto riva ed è li che la nostra amata spigola amerà stazionare. Appena arrivati sul nostro spot armeremo la nostra canna da pesca, per questa tecnica prediligo un ottima cinque metri con azione parabolica dato che utilizzeremo terminali che oscillano dallo 0.08 al 0.10 mm, con una paratura che avrà un peso massimo di un grammo. La spallinata è d’obbligo per rendere il nostro bigattino più naturale possibile. La nostra lenza sarà molto aperta costruita con pallini sferici di piccole dimensioni e morbidi che non ledano il filo se dovessimo modificare l’assetto della piombatura un ottimo prodotto sono i piombi sferici dell’azienda Anglers e concluderemo la nostra
paratura con terminali di lunghezza dal metro al metro e mezzo. Ci troviamo di fronte a sua maestà la spigola un pesce molto scaltro specialmente in questo periodo dell’anno. La pasturazione è composta da bigattini sfusi e la effettueremo lanciando poche dosi di larve per volta. Con questa tecnica oltre alla spigole potremmo confrontarci con altre prede tipiche del porto come occhiate saraghi e rare orate. Molto varierà dalla profondità in cui vorremo pescare e in che modo pastureremo. Se pastureremo con ritmi elevati porteremo le nostre prede a staccarsi dal fondo , occhiate, ma anche le spigole, saranno il nostro obbiettivo. Con pasturazione meno frequente andremo a sondare gli strati più profondi alla ricerca del sarago o dell’orata. Questa tecnica è ottima per porti con fondali non elevatissimi, se ci dovessimo confrontare con un spot con fondali elevati e volessimo effettuare una pesca sul fondo oltre ad utilizzare canne di lunghezza superiore ,o addirittura la pesca con galleggianti scorrevoli, la pasturazione dovrà essere effettuata con l’incollanggio dei bigattini tramite una specifica colla di facile reperibilità in tutti i negozi di articoli di pesca. La pesca a filo di banchina trova grande riscontro anche nei porti canali. I porti canali anch’essi costruiti con banchine di cemento sono un ottimo hotspot per praticare questa tecnica. Il pesce più ricercato è senza dubbio la spigola.

Qui oltre la profondità dovremmo confrontarci con la corrente essendo in tutto per tutto una foce, quindi il deflusso dell’acqua è condizionato dalle maree. Questa tecnica in questi spot è molto praticata specialmente con esche alternative come gambero e coreano, ma anche con il bigattino abbiamo ottime chance. Come abbiamo visto nella pesca in porto anche qui il sotto riva è veramente ricco di prede, come gamberi ed anguille e le spigole stazionano contro corrente attaccate, nel vero senso della parola, alla banchina. Qui le maree sono di fondamentale importanza. La bassa marea è molto proficua grazie all’aumento di corrente derivata dell’abbassamento del mare e proprio grazie a questo fattore la spigola entra in attività alla ricerca di cibo. La nostra fedelissima cinque metri anche in questi spot farà al caso nostro ma la tecnica sarà molto simile alla classica pesca in passata ai cavedani. Armeremo la nostra bolognese con parature dal mezzo grammo al grammo e mezzo di peso. La zavorra sarà compresa sempre di pallini sferici, in proporzione alla corrente che abbiamo di fronte. La leggerezza e la naturalezza sono di fondamentale importanza dato che l’innesco sarà composta da un solo bigattino che si dovrà confondere insieme a quelli utilizzati per la pasturazione. In questa tecnica non pesco quasi mai sul fondo prediligo una pesca a mezz’acqua proprio per pescare nella “fumata” dei bigattini. Per avere delle chance sulle furbissime spigole i terminali dovranno essere molti sottili per una presentazione più naturale possibile. L’azione di pesca la effettueremo lanciando a monte per effettuare delle passate con diverse trattenute a volte quasi estreme e pasturando a monte. Molto spesso il nostro segnalatore affonderà quando il nostro bigattino sarà proprio in mezzo agli altri pasturati. Una tecnica molto avvincente dove il senso dell’acqua e la conoscenza dello spot sono di fondamentale importanza. In questo post abbiamo rispolverato una tecnica caduta nel dimenticatoio una tecnica molto catturante dove predatore e preda si fondono in una cosa sola e il più scaltro ne verrà fuori.