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Lago di Canterno

Aggiornamento: 14 giu

Testo e foto di Francesco Benedetti

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Il lago di Canterno è sito all’interno di una riserva naturale ed è lambito dai comuni di Fumone, Trivigliano, Fiuggi e Ferentino, nella provincia di Frosinone. Il Lago si trova a circa 500 metri di quota su di una depressione in cima ad un altopiano nel mezzo dei monti Ernici e l’ambiente circostante presenta scarsa vegetazione; vi è solo macchia mediterranea a tratti, ma è quasi privo di alberi di alto fusto (nelle immediate vicinanze del lago).  Ciò lo pone in netto contrasto con il paesaggio circostante al contrario ricco di boschi. L'accesso alle rive del lago è generalmente comodo anche a causa della scarsa vegetazione, ma può dipendere dal livello dell’invaso; in alcuni tratti occorre camminare un po’ per posizionarsi sulle sponde poiché queste ultime non sono completamente percorribili. Prima dell’intervento dell’uomo il lago si riempiva quando un inghiottitoio, attraverso il quale le acque defluivano nel terreno, si  ostruiva a causa dei detriti; questo “tappo” naturale però dopo un po’ cedeva per la  crescente pressione dell'acqua che provocava quindi la riapertura dell'inghiottitoio ed il lago stesso periodicamente tornava a svuotarsi. Questo  ciclo naturale è stato interrotto con la chiusura artificiale dell'inghiottitoio per la produzione di energia elettrica. Con i lavori iniziati nel 1942 da parte della Società Romana di Elettricità (S.R.E.) volti a regolarizzare il livello idrico a mezzo di una “torre di presa” (visibile in foto) sfruttando le acque a scopo idroelettrico; a questo punto il lago di Canterno, fino ad allora lago periodico, diventa finalmente un lago perenne. Oggi il lago ha una superficie di 0.6 Km2 ed una profondità massima di circa 25 m (ad invaso pieno).

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Sia quotidianamente, che durante l’arco dell’anno, il livello del lago subisce delle oscillazioni più o meno marcate per via della sua particolare morfologia: questo fa sì che esso cambi di molto la sua conformazione: è stato calcolato che se ad invaso pieno il livello scendesse di 60 cm, nel punto meno depresso il lago arretrerebbe di circa 200m. Proprio perché ci troviamo in una riserva, occorrerà prestare particolare attenzione a non accedere con veicoli ove non consentito per scaricare le attrezzature, pena l’incorrere in contravvenzioni. Pur cercando di limitare l’attrezzatura, assolutamente fondamentale è l’ombrellone per proteggerci dal sole nella stagione estiva se si effettuano tecniche non itineranti, vista la scarsità della vegetazione riparia fatti salvi alcuni punti nel lato Ovest, quello maggiormente frequentato e fruibile poiché costeggiato per intero dalla SP123.

La pesca

Questo lago è popolato principalmente da ciprinidi e persici reali ed in particolare la buona presenza di carpe e carassi fa di queste due specie il principale obiettivo del pescatore al colpo ed a feeder, ma il lago è anche meta di appassionati del Carp fishing. I persici reali, non sempre di taglia, saranno invece l’obbiettivo di chi vuole dedicarsi allo spinning o alla pesca a striscio, molto frequente infatti imbattersi in cacciate a pochi metri dalla riva nei periodi giusti.  Nel lago sono poi presenti anche scardole, alborelle, black bass, tinche ed anguille. Sono stati avvistati nel lago anche i famigerati gamberi della Louisiana (gambero killer) e si vocifera, purtroppo, di catture di siluri, anche se per ora di modesta taglia.

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I mesi migliori per frequentarlo sono da aprile a tutto ottobre. Il posto è spesso ventoso e quindi, spinning a parte, le tecniche più adatte sono giocoforza quelle di origine anglosassone: la pesca “all'inglese” e quella a feeder in tutte le sue varianti. Per quest’ultima tecnica indicherei i cage feeder se abbiamo poca acqua e modelli più chiusi nei punti dove vi è un fondo più marcato sin da subito; molto utili anche i pasturatori con piombo in coda (Distance cages, Feederbomb, Bullet feeder, Rocket etc)  per la pesca a distanza e che ci consentiranno di continuare a raggiungere il target prefissato anche in caso si alzi forte vento frontale mentre stiamo pescando fuori.  Ottima anche la tecnica del method mix, uno dei miei approcci preferiti in questo lago. D’estate ovviamente spazio alla pastura mentre ad inizio o fine stagione molto utile anche il bigattino in colla, da gestire a seconda della tecnica, della distanza e della profondità alle quali ci troveremo ad operare. Molto importante la precisione, aspetto da curare particolarmente poiché ci troviamo in uno spazio ampio che offre ben pochi riferimenti per indirizzare l’azione di lancio, sicché anche a feeder è utile fare ricorso alla clip del mulinello per mantenere la corretta distanza di pesca, soprattutto se c’è fuori parecchia lenza. Come esche, oltre il solito bigattino, si potranno usare: mais, verme e le varie pellet e microboiles (molto gradite) nel caso in cui ci dedicheremo al method.

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Un discorso a parte meriterebbe poi l’esca “storica” qui al Canterno e sempre valida per le carpe più interessanti: il cecio, che pescando a feeder per diletto possiamo alternare al mais se vogliamo veramente selezionare, da presentare rigorosamente “sul capello” stando attenti a non romperlo mentre lo si innesca: potrà tradire gli esemplari più interessanti. La taglia dei carassi presenti nel lago è veramente notevole, di una pezzatura che difficilmente ho riscontrato altrove. Molto varia, invece, la taglia delle carpe, con tanti esemplari di piccola taglia, comunque divertenti da pescare, che sono la testimonianza della migliorata qualità dell’ecosistema del lago il quale in tempi recenti è stato anche teatro di episodi di cronaca legati all’inquinamento ed alla moria di pesci. Nel lago sono chiaramente presenti alghe soprattutto nella bella stagione ma non in maniera così massiccia da impedire una corretta azione di pesca. Se decideremo di pescare nei pressi della “Torretta “(anch’essa zona molto valida)

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ricordiamoci di prestare attenzione alle reti galleggianti poste a triangolo con la sponda per impedire che detriti e quant’altro vadano ad intasare la torre di presa collegata alla condotta forzata. Nel lago sono adibite a campo gara le seguenti zone: le Roccette e lo Sversatoio. Per pescare nel lago di Canterno, occorre il tesserino segna catture regionale; di recente, come in altre zone del Frusinate, è stato istituito il regime di pesca sperimentale “No Kill” con l’obbligo assoluto di rilascio del pescato. A tal proposito sottolineo ancor di più la necessità di portarsi dietro il materassino, da utilizzare sempre bagnato, per appoggiare le carpe durante la slamatura prima di rilasciarle.


A volte si ama a volte si odia. 

C’è da dire che si tratta di un lago a volte incostante in termini di catture, dove capita che il pesce sembri essere lunatico ma che può regalare anche giornate memorabili. Imparando a conoscerlo un po’ si apprenderà come scegliere al meglio le zone in base al livello del lago nel momento in cui ci rechiamo a pesca oltre che in base alla stagione, fattori questi che chiaramente influenzano la resa dei diversi spot. Altro fattore che influenza la pesca, e qui è quasi una costante, è il vento; da parte nostra quando ci accingiamo a decidere la distanza ed il metodo di pesca teniamo conto del fatto che potrebbe sempre alzarsi e spirare magari frontalmente alla nostra posizione, evitando perciò di porci un target troppo ambizioso in termini di distanza che potrebbe divenire irraggiungibile in caso di forte vento frontale. 

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Per quanto concerne la pesca dei ciprinidi, il cece come esca era già usato in tempi lontani proprio per le grosse carpe, il fatto che in Italia sia un’esca “tradizionale” non ha impedito il suo naturale approdo nella moderna pesca selettiva dei grossi ciprinidi: Il carp-fishing, dove si fa uso anche della farina degli stessi nel confezionare i vari mix per le esche. Molto in uso poi anche in alcuni laghetti e carpodromi, sempre per la sua resa nei confronti degli esemplari di taglia maggiore. Dal punto di vista nutrizionale molti sollevano il dubbio che sia troppo nutriente per quanto riguarda le pasturazioni a lungo termine nel carp fishing; i ceci infatti sono molto calorici, da cotti hanno circa il 4 - 5  % di grassi ed oltre  100 calorie, contro l’ 1-2% di fagioli, lenticchie e piselli e contengono anche l’ acido linoleico e quindi possono essere considerati discrete fonti di grassi essenziali, e poi proteine, calcio, fosforo, potassio, sodio, magnesio e ferro. Ovviamente oggi i ceci si trovano in commercio già cotti e pronti per l’uso, conservati in lattine o in vasetti di vetro nella loro acqua di cottura, molto pratici quindi, al pari del mais, ed anche economici, il che non guasta mai. Da segnalare anche la presenza sul mercato di specifici ceci da innesco pronti nei barattoli.  L’alternativa, per chi vuol far da sé, e magari ottenere la consistenza desiderata, è prenderli secchi, ammollarli e poi cuocerli al pari di quanto faremmo per il consumo umano. Unica raccomandazione se deciderete di recarvi a Canterno a pescare con i ceci è di non lesinare sui diametri impiegati e in generale sulla robustezza degli ami perché come detto sono gli esemplari di taglia maggiore a preferire questa esca. Avendo una forma quasi sferica ricordiamoci di dividere a metà quelli che inseriremo in pastura se non siamo sicuri di pescare in piano.

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Viabilità

Per giungervi da Roma conviene prendere l'Autostrada del Sole in direzione Napoli, uscire al casello di Anagni e proseguire in direzione Fiuggi.  Quindi per arrivare al lago da Fiuggi si può prendere la provinciale per Fumone (il lago apparirà sulla sinistra lungo la strada).  In alternativa da Fiuggi si può prendere la S.S. 155 per Frosinone e, poco dopo il paese di Trivigliano, svoltare a destra, seguendo le indicazioni per il lago, imboccando poi una strada secondaria asfaltata che si immette sulla Via Vicinale Canterno che a tratti passa vicino al lago. Provenendo da Sud (Napoli) si può uscire anche a Frosinone e prendere la SS156 per poi dirigersi verso Ferentino (SS6). Arrivati quasi all’altezza di Ferentino si prende per Fumone (SP 220 e poi SP 24), da Fumone si seguono le indicazioni per il lago che dista circa 5 Km.


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