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Method & C

Aggiornamento: 14 giu

Testo e foto di Sergio Farina

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La grande efficacia e produttività del feeder fishing è legata alla presentazione dell’esca direttamente nel punto dove la pasturazione sviluppa la sua azione nutritiva ed attrattiva. Fra le tante sfumature interpretative del feeder fishing una in particolare risulta essere la massima espressione nel rapporto di interazione fra esca e pastura: il method. Rispetto alla conoscenza più popolare e diffusa del feeder fishing, il method ha una caratteristica che lo distingue in modo inequivocabile dagli altri approcci,

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ovvero nel fatto che la pastura sia sopra il vettore zavorrato e non dentro lo stesso. La cosa ha un’importanza vitale in quanto il pesce, cibandosi direttamente sul nutriente, trova l’esca immediatamente disponibile, senza aspettare che la meccanica della pastura dia modo alla stessa di uscire dal feeder e attivarsi, la cosa risulta estremamente efficiente con i pesci grufolatori quali carpe, breme e tinche ma può dare ottimi risultati anche con altri pesci che tradizionalmente mordono l’esca senza aspirarla, quali ad esempio scardole o cavedani.

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Ovviamente, parlando di method, tipo e composizione della pastura risultano determinanti in quanto il mix è a diretto contatto dell’aria durante il volo e dell’acqua durante la discesa sul fondale, senza nessuna struttura più o meno aperta che funga da protezione e contenitore. Il method risulta essere molto redditizio in acqua ferma o lentissima ma, con qualche accorgimento legato ad un settaggio corretto di meccanica e lunghezza del terminale, può dare frutti insperati anche in fiumi a corrente moderata e buona profondità.

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Negli ultimi tempi la popolarità del method è assunta ad alti livelli grazie al crescente interesse della gare nelle cave commerciali, cerchiamo di dare qualche info utile anche per chi, fra i pescatori prettamente ricreativi, vuole cimentarsi in questa tecnica anche in libera.

FORME DEL METHOD E LORO PECULIARITA’

Come per i classici feeder anche il mercato dei method offre diverse scelte nelle forme, nello scheletro della parte superiore e nel posizionamento della zavorra nella faccia inferiore.

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Sono divisibili in due macro categorie: i method classici ed i flat method o a “stampino”. I secondi sono molto più diffusi in quanto usati nelle gare nelle cave commerciali. Il grande vantaggio di un flat method e mould method è quello di poter essere caricati con l’ausilio di uno stampo, la cosa permette due enormi vantaggi: quello di usare sempre la stessa identica quantità di pastura a tutto vantaggio della precisione del lancio, e di poter posizionare l’esca in modo chirurgico in relazione al risultato che si vuole ottenere.

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Nei method muniti di stampo la zavorra occupa tutta la base il che assicura, in fase di posizionamento sul fondale, un’esca sempre rivolta verso l’alto a disposizione del pesce.

LA MECCANICA DELLA PASTURA

Per “meccanica” si intendono i tempi in cui la pastura, una volta, in pesca, inizia a lavorare correttamente. L’assenza di una struttura più o meno aperta necessita di settare al meglio la composizione del mix e la sua meccanica. Utile usare sfarinati a grande capacità di coesione e che accettino diversi gradi di bagnatura.

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Preparare un method mix per pescare a 10 metri di distanza su 2 metri di profondità non è come farlo per pescare a 50 metri di distanza su 6 metri di profondità. Nei due esempi citati il mix deve resistere, durante il lancio, la fase di volo e la discesa sul fondo, a sollecitazioni molto diverse. Il mercato propone tanti prodotti più che adatti allo scopo e la scritta “method” sulla confezione garantisce già di per l’uso di farine con un ottimo potere legante.

COMPOSIZIONE ED INTEGRAZIONE DELLA PASTURA

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Fondamentale l’uso delle macro particelle che, oltre a rendere la zona di pesca più persistente ed invitante per i pesci più grossi, funge da grip al mix, un po’ come aggiungere la ghiaia al cemento, largo quindi all’uso di pellet, mais, canapa e granaglie varie fino a percentuali che possono arrivare al 30% sul totale del peso a secco del mix. Usare particelle di diametro diverso amplifica l’effetto grip citato, pellet di dimensioni diverse fungono perfettamente allo scopo, indicativamente dai 2 ai 6 mm di diametro sono più che adatti allo scopo.

LUNGHEZZA E MATERIALE DEL TERMINALE

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Generalmente la lunghezza del terminale in una montatura da method è di molto inferiore a quella di una montatura classica da feeder, vuoi perché il method lo si usa prevalentemente in acque ferme o lente vuoi per la necessità di inglobare l’esca dentro il mix. Terminali in materiale morbido sono consigliati, specialmente nelle lunghezze inferiori ai 15 cm, in questo senso il trecciato offre innegabili vantaggi. Ovviamente, in relazione alla necessità di pescare in zone con caratteristiche diverse, si possono utilizzare nylon, ricoperti o fluorcarbon.

TIPOLOGIE DI INNESCO

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Anche in questo caso il mercato propone soluzioni diverse fra esche dure, semi dure o morbide, senza tralasciare la grande appetibilità del mais o di altre esche naturali che, se opportunamente trattate, possono essere usate in un method, basti pensare ai bigattini morti. Band’um, mini boilies, pellet da innesco, dumbell, in versione affondante, bilanciata e pop up, sono gli inneschi più indicati e c’è veramente solo l’imbarazzo della scelta prestando attenzione specialmente al colore dell’innesco, all’abbinamento cromatico con il mix ed hai contrasti con il fondale, molte volte cambiare colore può svoltare la giornata in positivo. Colorazioni come il giallo, il rosso e i colori neutri non devono mai mancare nel corredo delle esche al seguito.



 
 
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