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Mr Mais... L'Intramontabile

Aggiornamento: 14 giu

Che il mais sia una delle esche più antiche ed utilizzate ancora ai giorni nostri è sotto gli occhi di tutti, facile da reperire, da innescare, oltre ad essere assai apprezzato da molte specie di acqua dolce...


Di Silvio Fattori


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Tutti i pescatori di acqua dolce, nessuno escluso, almeno una volta nella sua vita sono venuti a contatto con il mais, sia come esca o semplicemente per elogio, comunque ne hanno sentito parlare. Un'esca validissima sia per la pasturazione preventiva che per l'innesco, selettiva quanto basta per far fuori le fameliche bocche dei piccoli pesci di disturbo che, in questa stagione iniziano davvero ad essere numerosi attaccando senza sosta il bigattino ed altre tipologie di larve. Fiumi, laghi e corsi di acqua minori, popolati da ciprinidi di taglia per lo più carpe, cavedani e barbi, sono tutti spot da battere innescando il mais, pescando a bolognese, a waggler a ledgering e specialist. Ottimo per integrare la pastura magari da sistemare su un method per rendere il tutto ancora più attirante e gustoso per il pesce che andremo ad insidiare.


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Durante la sua evoluzione come esca, il mais, negli anni è stato protagonista di molte prove effettuate direttamente sul campo da parte di tester che sono arrivati a produrre mais di aromi e colori diversi tra loro, gusti salati per il periodo freddo e dolci per quello mite e caldo estivo. Le varie aziende produttrici di mais hanno, nel tempo saputo venire incontro alle esigenze dei pescatori sportivi e agonistici garantendo loro un mais selezionato, grani perfetti, morbidi quanto basta per essere innescati e non rifiutati nemmeno dal pesce più sospettoso. In questo periodo possiamo impiegare con successo il mais dolce sia naturale che aromatizzato, magari alla vaniglia, altro aroma dei tempi che furono come l'anice che ci riporta indietro nel tempo, chiunque ha utilizzato questo aroma per dippare la polenta impiegata per la cattura delle grosse carpe.


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Una tipologia di mais ormai di uso comune soprattutto nel mondo agonistico che gravita intorno ai carpodromi, ottimi risultati, li abbiamo avuti anche nelle acque libere. Questo chicco che deriva da una cultivar vera e propria, non è stato modificato nel colore, spesso può fare la differenza se innescato singolo su un ami di dimensione adeguata, soprattutto quando abbiamo di fronte dei carassi molto sospettosi e di taglia notevole. Il mais bianco si presenta molto polposo al tatto, morbido, ideale, quindi, per pesci sospettosi. Possiamo avere successo, con questa tipologia di mais anche su barbi europei e cavedani, soprattutto quando l'acqua dei fiumi inizia a scaldarsi e la minutaglia entra in azione rendendo vano ogni tentativo con le classiche esche da passata.

L'amo ideale per l'innesco del mais è un amo dritto a gambo medio, filo abbastanza robusto, ma la caratteristica principale risiede nella punta che rientra verso il gambo e risale oltre la metà di questo. Un amo del genere ha nella robustezza il suo punto di forza e per questo viene utilizzato nelle pesche impegnative in particolar modo per la pesca di fondo. Il peso di quest’amo, causato dal filo di metallo piuttosto grosso, ne sconsiglia l’impiego per la pesca a galla o, comunque, staccati dal fondo se non in casi particolari. Come caratteristiche tecniche sottolineiamo, oltre alla robustezza che è direttamente proporzionale al diametro dell’acciaio, le eccezionali proprietà di penetrazione della punta date dall’inclinazione della stessa verso il gambo. Questo ne fa un modello particolarmente indicato verso quelle specie dotate di un apparato boccale molto carnoso, carpe e barbi davanti a tutte. Nella pesca al colpo le misure più usate vanno dal 18 al 10.


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Il caldo inizia a tarsi sentire... il consiglio è comunque di tenere sempre il mais all'interno del liquido che trovate nella confezione, magari trasferitelo all'interno di una scatola porta esche per una questione di praticità e, se vi accorgete che il liquido non basta e che i chicchi rimangono allo scoperto, coprite con acqua. Tenere il mais all'interno del liquido, oltre a mantenerlo morbido e quindi non andare ad intaccare le proprietà meccaniche è un gran vantaggio nella fase di innesco proprio perché andiamo a presentare agli occhi del pesce un qualcosa di goloso e adescante. Quindi, non private mai il mas del suo liquido, fatelo soltanto se volete mescolare il mais alla pastura. Allora, oltre all'acqua da aggiungere allo sfarinato è buona norma versare anche l'intero contenuto che trovate all'interno della confezione.


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Negli ultimi anni hanno preso campo le così dette “fake baits” esche finte, imitazioni perfette dell'originale come colore e, soprattutto consistenza. L'esigenza di montare un'esca finta, spesso è quella di bilanciare un innesco, per renderlo più visibile e adescante agli occhi del pesce sia in acqua ferma che in corrente. Da segnalare il synthetic corn realizzato dalla ditta Stonfo di Firenze, un mais dalla consistenza eccellente grazie al materiale morbido impiegato derivante da una mescola particolare. La confezione contiene 15 chicchi di dimensione diversa (3 piccoli, 5 medi e 7 grandi). I colori disponibili sono: giallo, bianco e rosso. I chicchi, una volta utilizzati possono essere impiegati di nuovo per la sessione di pesca futura. Inoltre possono essere dippato con aromi a piacere per renderli più adescanti.


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